Dimmi di sì… Giorgio Armani

Annuire con la testa è un gesto generoso e molto femminile. Proprio come il profumo di Giorgio Armani che, per arrivare al cuore delle donne, si è affidato al nome più corto e diretto che ci sia. Il bouquet? Inaspettato come un sorriso, dolce come un macaron, inebriante come un Kir Royal, forte ed intenso come una rosa.

Sì, lo voglio, sì, certo, sì, va bene, sì a un uomo, sì a un bambino, sì a un progetto, sì a un’idea, sì a un’avventura. Sì, sì, sì, sì.

Un sì, quando viene dal cuore, è quanto di più bello ed affettivo ci sia.

È un’ apertura. Scatena il sorriso e mai le lacrime. Apre porte, non alza muri.

Sì è sempre l’inizio di qualcosa. Anche quando decreta una fine.

Sì è dirompente come un cortocircuito.

È molto più difficile ed azzardato dire un sì piuttosto che un no. Anche per il solo fatto che il no preclude qualsiasi svolgimento ulteriore dei fatti. Il sì, invece, genera un universo di coinvolgimenti psicofisici a catena, spesso faticosi, a volte addirittura pericolosi. Ma pur sempre propositivi. E questo conferisce al termine una connotazione precisa: rappresenta la sintesi del coraggio. Che si traduce nell’atteggiamento, tipicamente femminile, di affrontare sempre e comunque a testa alta una serie di fortunati/sfortunati eventi.

E Sì, forse non a caso, è il nome che Giorgio Armani ha scelto per il suo profumo, sintetizzato nei sì che Cate Blanchett, volto scelto dalla maison, mormora nello spot: Sì alla vita, Sì a noi, Sì al sole, Sì alla leggerezza, Sì alla seduzione, Sì all’amore, Sì alla libertà, Sì a me stessa…

Lo spot è stato girato in Australia dalla regista iraniano-americana Massy Tadjedin, assistita ddal direttore della fotografia Daius Khondji, e riprende la storia della donna Sì: una donna impegnata, autentica, forte, appassionata e realizzata. La storia di una donna che dice alle altre donne di dire Sì a se stesse.

La colonna sonora è un remix della canzone di  Mika ” Any Other World “

Una ricerca, quella del nome, a cui lo stilista è arrivato piano piano, in un viaggio attorno alla femminilità che lo ha portato a togliere via via orpelli e aggettivi, per arrivare dritto al cuore delle donne. E allora ecco Sì con tutta la sua carica esplosiva. Una sillaba che viene compresa in ogni parte del mondo. Un su e giù con la testa, che non dimentichi e che non si fa dimenticare. Se si è predisposti a questo gesto lo si è nei confronti di tutto e di tutti.

Affermando ci si concede.

E la reazione gioiosa che un sì riesce a suscitare si traduce nella fragranza, in una rivoluzione olfattiva grazie all’inedita costruzione e alle materie prime utilizzate dal maestro profumiere Christine Nagel di Mane.

Nulla a che fare con la classifica piramide: Sì è anche un logo olfaltivo che, con la sua esplosione di positività, racconta ogni accordo.

Il primo personificato della S, è il risultato di un’estrazione specifica del cuore di ribes nero, un frutto molto difficile da gestire perché troppo caramelloso o troppo acido, dall’aroma quasi animale, esagerato e poco gradevole. Nagel ha lavorato questa materia prima con un procedimento segreto, di cui non ci è dato sapere. Quello che conta è che ha riprodotto l’ odore naturale e fedele del ribes nero riuscendo a farci sentire sia la dolcezza della polpa matura, sia l’asprigno della scorza intorno. Perbla parte zuccherina di è invece affidata alla vaniglia alimentare, normalmente non utilizzata perché troppo scura, ma più fresca e mai stucchevole.

La I rappresenta invece l’ accordo Chypre, una famiglia olfattiva nata in seguito al successo di Chypre di François City, da cui eredita il nome. E se di solito le fragranze appartenenti a questa famiglia ruotano intorno a quattro ingredienti, assoluta di rosa, muschio di quercia, bergamotto e patchouli, in Sì qualcosa è cambiato: considerato che oggi il muschio di quercia non si usa più perché crea allergia, Nagel ne ha utilizzato uno tecnico.

Il naso non ha poi voluto l’ assoluta di rosa, che si estrae con i solventi  ed è molto intensa e oleosa, sostituendola con l’ essenza, precedentemente distillata, della rosa di maggio di Grasse, quella che se chiudere gli occhi riuscite a vedere il suo rosa pallido e sentire il petalo bagnato di rugiada. Poi ha aggiunto la fresia, fiore africano che si crea in laboratorio perché è impossibile estrarne il profumo: il suo effluvio ha l’ odore della primavera e non è mai invadente. Infine l’accento è una goccia, un soffio di patchouli: non più al 25% come i Chypre classici, non più al 5% come i più recenti, bensì allo 0,5%. Risultato: una nota canforata, che sa di umido di sottobosco, molto delicata, capace di esaltare il bouquet di fiori. E la base, la barra del profumo che mette il sigillo e chiude questa parola così esplosiva e aperta? Nagel ha rivisitato l’ ambrox, mix di ambra e legno, e ha formato l’orcanoz, sentore delicatissimo di legno biondo leggermente ambrato e muschiato che riesce a farti sentire la delicatezza della corteccia e della resina fresca. 

Tre profumi uno dietro l’ altro, dunque. Che stanno bene a tutte, in estate e in inverno. Un mix di cui ci si innamora al primo sentore. A cui dire subito…sì.

Se come me amate sentirvi profumate, se vi piacciono le fragranze che sentite attorno a voi, se anche l’ odore delle candele in chiesa vi emoziona. Se i profumi, in generale, vi evocano dei ricordi e vi cambiano l’umore. Sempre in meglio. Allora Sì non deve mancare nei vostri effetti personali e dovete assolutamente farvi avvolgere dalle sue note.

Tre motivi per regalarvelo?

Primo, è un profumo che ogni donna può amare perché è superfemminile e sensuale.

Secondo, ha un flacone bellissimo, sembra una scultura con quel tappo che si ispira alla bachelite

Terzo, lascia un messaggio positivo: dire sì. Sbagliare è impossibile.