Tisane contro la stanchezza

 

Erbe preziose per ritrovare l’ energia e la lucidità mentale, da bere come un tè. Basta sapere quali scegliere e come usarle.

Sono tante le erbe che regalano all’organismo la carica di cui ha più bisogno: occorre scegliere la miscela adatta alle proprie esienze e tenere ben presenti le eventuali controindicazioni.

[dropcap][/dropcap]Capita di frequente, nel cambio di stagione, di sentirsi stanche e spossate. I motivi possono essere diversi, anche lo stress prolungato o l’ eccessivo lavoro fisico o intellettuale possono provocare una momentanea riduzione di energie.

Ci si sente fiacche, svogliate, e si combatte contro giramenti di testa e sonnolenza. Una condizione fastidiosa, un malessere che intralcia le attività quotidiane. Ma che non è una malattia, quindi non va curata con farmaci, che oltrtutto possono avere effetti secondari negativi.

Erbe associate tra loro

Meglio provare con le tisane. Ma prima bisogna individuare il tipo di stanchezza di cui si soffre, per scegliere le piante più adatte. Ogni erba ha infatti diversi effetti benefici, che spesso svolge su differenti organi e funzioni del corpo (per esempio la camomilla è rilassante, migliora la digestione, riduce infiammazioni e dolori).

Per questo in genere le piante si usano associate tra loro, in miscele di tre-cinque erbe. Si scelgono in modo di potenziare e valorizzare gli effetti più adatti al disturbo da alleviare. E magari, beneficiare, contemporaneamente, anche delle virtù curative delle erbe.

In questo caso, non berle di sera

Per ottenere risultati apprezzabili, oltre ad individuare la  miscela adatta al proprio caso, bisogna prendere due tazze di tisana al giorno, una al mattino appena alzate, possibilmente mezz’ora prima di fare colazione, e l’altra al più tardi nel primo pomeriggio. Infatti, siccome si tratta sempre di erbe dall’effetto tonico ed energizzante, è preferibile evitare di bere la tisana nelle ore serali, per non rischiare di interferire con inposo notturno.

ATTENZIONE AGLI EFFETTI SECONDARI

[dropcap][/dropcap]Anche se assomigliano a un innocuo tè e le si considera come qualcosa che, nel peggiore dei casi, non ha nessun effetto, le tisane (infusi e decotti) possono avere effetti collaterali e richiedono alcune avvertenze per l’uso:

▪ Vanno prese sotto controllo medico se assunte da bambini, anziani o donne in gravidanza o che allattano, oppure se in contemporanea ad altri farmaci.

▪ Le tisane si prendono solo per brevi periodi e, se il problema non si risolve nel giro di pochi giorni, è necessario rivolgersi al medico.

▪ Nel caso insorgano problemi durante la loro assunzione, bisogna parlarne con l’erborista, il farmacista, il naturopata o il medico. Inoltre, molte erbe hanno controindicazioni specifiche, che sono segnalate di volta in volta nelle tisane suggerite.

PER SUPERARE L’AFFATICAMENTO FISICO

Se è soprattutto il corpo a “cedere”

PERCHÉ SCEGLIERLA.

▪ Per vincere la debolezza fisica, bisogna innanzitutto ristabilire le funzioni digestive e stimolare l’appetito, in modo da aumentare l’energia disponibile.

▪ In più ci vuole un rinforzo per le difese dell’organismo, cosi da proteggerlo contro le aggressioni di virus e batteri (è il “valore aggiunto” della genziana).

LA MISCELA

▪ Semi di coriandolo e di finocchio, radice di rafano e di genziana, tutto in parti uguali (25 g di ciascuna).

▪ Questa tisana, composta da semi e radici (n realtà quelli di finocchio sono frutti, ma sono chiamati “semi” per il loro aspetto), si prepara come decotto.

▪ Si versa un cucchiaio di miscela in una tazza d’acqua fredda, si mette sul fuoco e si fa bollire per due o tre minuti, quindi si spegne la fiamma e si lascia riposare il tutto a recipiente coperto per 10 minuti. Infine si filtra, si dolcifica a piacere e si beve.

AVVERTENZE E CONTROINDICAZIONI

▪ Il finocchio va usato in picooie quantità e per brevi periodi perché contiene sostanze ad azione estrogeno – simile e quindi può interferire con i contracoettivi orali o creare problemi durante la gravidanza.

▪ Il rafano è controindicato per chi sofre di calcoli alla colecisti, perché può provocare coliche biliari.

▪ La genziana va evitata da chi soffre di problemi di ipertensione, perché puo aumentare la pressione sanguigna.

IN CASO DI STRESS

Ritrovare l’equilibrio di corpo e mente 

PERCHÉ SCEGLIERLA

▪ Tutte le erbe impiegate hanno virtù toniche, ricostruenti e riequilibranti a livello non solo fisico ma anche psichico.

▪ Sono quindi indicate in caso di stress, nervosismo o convalescenza.

▪ Con l’aggiunta di 10 g di radice di liquirizia, la miscela diventa più aromatica e può fare bene anche alla pressione, se è troppo bassa.

LA MISCELA

Avena sativa, angelica e rosmarino in parti uguali (35 g di ciascuna).

▪ Si preparano in un’infusione un po’ più prolungata.

▪ Si porta a bollore una tazza d’acqua, quindi si spegne il fuoco e si aggiunge un cucchiaio di miscela. Si copre e si lascia riposare per almeno quindici minuti prima di filtrare, addolcire con miele e bere.

QUANDO LA MENTE È STANCA

Vincere le difficoltà di concentrazione

PERCHÉ SCEGLIERLA

▪ Stimolare il sistema nervoso senza eccitarlo troppo e tonificare l’energia è possibile grazie alle virtù di rosa canina si (ricca tra l’altro di vitamina C) e veronica (nota anche come tè svizzero).

▪ Inoltre, il ginkgo migliora la circolazione, soprattutto quella periferica, dei capillari (detta anche microcrcolazione), e di conseguenza migliora l’ossigenazione cerebrale, favorendo cosi la chiarezza mentale e la concentrazione.

LA MISCELA

Rosa canina bacche (il nome corretto è cinorroidi) 40 g, veronica foglie e fiori 30 g, ginkgo biloba foglie 30 g.

▪ Per non danneggiare i principi attivi degli ingredienti impiegati, tutti molto delicati, in questo caso è preferibie preparare un infuso.

▪ Si scalda una tazza d’acqua fino a portarla quasi a bollore, poi si spegne il fuoco, si aggiunge un cucchiaio della miscela, si copre e si lascia riposare dieci minuti. Quindi si filtra e si addolcisce con miele, prima di bere.

AVVERTENZE E CONTROINDICAZIONI

▪ Il ginkgo è controindicato in caso di disturbi emorragici e non va associato all’uso di aspirina e altri farmaci anticoagulanti. Non si deve usare prima di estrazioni dentarie o interventi di macro o microchirurgia.

DURANTE LA CONVALESCENZA

Quando serve rinforzare le difese e le energie

PERCHÉ SCEGLIERLA

▪ I periodi di malattia lasciano l’organismo un po’ indebolito, oltre che affaticato: occorre ritemprare il fisico.

▪ La rosa canina e l’achillea proteggono da ricadute o da altre infezioni, l’avena sativa e l’equiseto ricostituiscono le scorte di minerali e rinforzano l’organismo.

LA MISCELA

▪ Rosa canina (bacche), achillea, avena sativa ed equiseto in parti uguali (25 g di ognuna).

▪ Anche per la preparazione di questa miscela l’ideale è l’infusione per dieci minuti in una tazza d’acqua bollente dotata di coperchio, perché resti calda al momento di berla.

▪ Si filtra e si addolcisce con miele. Poiché anche il miele conserva in parte le proprietà delle erbe da cui è ricavato, si consiglia di scegliere miele di timo, di rosmarino o di erba medica, dalle virtù antisettiche e ricostituenti.

SE LA PRESSIONE È BASSA

… e ci si sente fiacche, con la testa che gira

PERCHÉ SCEGLERLA

▪ Ci vuole una miscela di piante stimolanti, che contribuiscono ad alzare la pressione sanguigna.

▪ Tra l’altro, il ginseng assomma a queste proprietà quella adattogena, cioè che aiuta cioè che aiuta l’organismo ad adattarsi con successo ai cambiamenti fisici (compresi quelli climatici e stagionali) e psicologici.

LA MISCELA

▪ Rosa canina (bacche), ginseng radice, liquirizia radice in parti uguali (35 g di ognuna).

▪ Poiché le parti usate sono frutti e radici, per poter estrarre i principi attivi contenuti nelle piante è meglio prepararle in decotto.

▪ Si porta a bollore una tazza d’acqua, si aggiunge un cucchiaio della miscela, si lascia bollire per un minuto o due e si spegne la fiamma. Si copre e si fa riposare per dieci minuti, poi si filtra, si dolcifica a piacere e si beve.

AVVERTENZE E CONTROINDICAZIONI

▪ Naturalmente, prima di prendere questa tisana bisogna accertarsi che i sintomi siano davvero dovuti alla pressione bassa, misurandola (dal medico o in farmacia, gratuitamente), per evitare di ritrovarsi con la pressione troppo alta.

▪ Devono evitare l’uso di ginseng le persone che in passato hanno avuto tumori (ha effetti analoghi agli estrogeni), chi soffre di diabete (può aumentare il rischio di crisi ipoglicemica) e chi sta prendendo farmaci immunosoppressori (prescritti per malattie come artrite reumatoide, lupus).

▪ La liquirizia invece può provocare aritmie (cioè alterazioni del ritmo dei battiti del cuore), ritenzione di liquidi e gonfiore, amenorrea (cioè interruzione delle mestruazioni) e diminuzione del desiderio sessuale causata dalla riduzione dei livelli del testosterone (ormone sessuale).

Qualche consiglio in più

La stanchezza, oltre che con le tisane. si contrasta anche con un riposo adeguato e con l’attività fisica all’aria aperta.

Più cura al cibo

Ai primi segni di stanchezza stagionale è sempre utile curare maggiormente l’alimentazione, dando la preferenza a verdure a foglia verde e molta frutta fresca. Un aiuto in più può venire da un maggiore consumo di soia o di suoi derivati (come tofu o latte di soia), perché questo legume è ricco di proteine, acidi grassi essenziali e fibre, e quindi ottimo per dare una sferzata di energia all’organismo.

Un aiuto dalle api

Infine, a tutte le età si possono sfruttare le virtù del polline di fiori raccolto dalle api, che è tonificante, ricostituente e riequilibrante. Si compra nelle erboristerie e nelle farmacie con reparto erboristico, al naturale (sono granuli di forma irregolare), già pronto all’uso. Chi non soffre di allergie ne può rendere un cucchiaino al giorno, mescolando con un po’ di miele o yogurt.